Percorso artistico: "In punta di piedi"... Personale di pittura di Gullo Maria Antonietta

La mia personale di pittura ospitata nella prestigiosa BIBLIOTECA NAZIONALE di Cosenza anche sito archeologico di enorme importanza, qui sono stati rinvenuti i primi insediamenti risalenti al IV secolo A.C.

(per saperne qualcosa di più clicca questo link: 

Ha detto di lei:

"In punta di piedi”

La pittura di Maria Antonietta Gullo si esplica nel figurativo, nei paesaggi, negli elementi floreali e nei dipinti simbolici con un elegante stile decorativo ed ornamentale.

Navigando nel suo sito scopriamo un animo delicato e sensibile e conosciamo un’artista che si dedica non solo alla pittura, ma anche ad altre tecniche : il decoupage, l’arte dei presepi, i dipinti a mano e oggettistica varia. Un angolo del sito web è dedicato ai disegni, alle poesie, ai racconti e ai suoi pensieri.

Tra i vari soggetti da lei dipinti emergono i fiori eseguiti ad acrilico su tela, su cartoncino telato, su supporto legnoso, su cartone pressato o su masonite. Spontaneo è l’effetto, reso con motivi decorativi , con vitalità e armonia di colori: i papaveri, il glicine, le primule, emergono al centro della scena. I fiori per le loro varietà di forme e di colori suggeriscono e stimolano di continuo la creatività dell’artista. Luci e ombre mutano con il cambiare delle stagioni e delle ore e variano quindi la percezioni delle cose come ci hanno insegnato i pittori impressionisti.“ I papaveri” ispirati alla pittura di Monet suscitano passione, calore e amore.

Maria Antonietta afferma che per lei dipingere è uno sfogo. In tutte le sue opere si percepiscono i valori più profondi ai quali è fortemente legata: l’arte deve portare serenità e trasmettere un messaggio all’osservatore, deve saper emozionare e smuovere le coscienze.

In “Mater Natura” l’artista, attraverso emozioni cromatiche, rivela la sua interiorità mettendo in luce un mosaico di sensazioni che colpiscono l’osservatore. In quest’opera si percepisce l’importanza che ha per lei la vita umana. Il bambino è delicato come un fiore e come il fiore non deve essere sciupato.

 

Il dipinto “La farfalla nel girasole” è metafora del cammino dell’uomo che liberato dalla vita terrena raggiunge la salvezza dei beni celesti. E ciò è suggerito dal ciclo di vita della farfalla che da bruco si trasforma in pupa e poi in farfalla che vola via. Secondo credenze ataviche il passaggio dalla morte e una nuova dimensione è rappresentato come una farfalla che uscendo dalla bocca lascia il corpo. Il termine greco psychè significa anima ma anche respiro.

Nell’opera “Ciascuno si crede uno ma non è vero” trasmette un messaggio complesso: la persona non è quella che crede di essere né quella che credono gli altri che sia ma cambia a secondo da chi è guardata. Una donna osserva su un tavolo tre maschere, tre volti con espressioni diverse. L’artista privilegia l’aspetto psicologico e introspettivo e si ispira all’opera di Pirandello “Uno, nessuno, Centomila” dove il protagonista passa dal valutarsi unico, a rendersi conto che è un “nulla”, prendendo coscienza che egli è “Centomila” a secondo di come lo vedono gli altri.

“In punta di piedi”, opera che dà il nome alla personale che Maria Antonietta ha presentato alla Biblioteca Nazionale di Cosenza il 25 gennaio 2014, descrive i suoi passi incerti e timorosi. Simbolicamente rappresentano l’umiltà dell’artista che ci conduce nel suo mondo fatato e magico e che può essere racchiusa nella frase del poeta tedesco GottfriedBenn “L'essenza dell'arte è riservatezza infinita”.

 

Alessandra Primicerio

(critico d’arte)

 

Arte come ricerca di Dio_Articolo di M.Teresa Monetti (versione tagliata)

Articolo di M.Teresa Monetti (versione integrale)

L’arte come ‘ricerca di Dio’: presentata alla Biblioteca Nazionale di Cosenza la Personale di Pittura di Maria Antonietta Gullo.

 

Sabato 25 gennaio, presso la Sala Giuseppe Giacomantonio della Biblioteca Nazionale di Cosenza, è stata presentata la Personale di Pittura di Maria Antonietta Gullo (menbro UCAI, Unione cattolica artisti italiani) intitolata “…In punta di piedi”. Alla mostra, promossa dall’Accademia “di’ i pignatari 1427”, sono intervenuti: Rita Mantuano, poetessa e pittrice che in veste di moderatrice, ha parlato del percorso artistico della Gullo; dagli esordi adolescenziali “come autodidatta” e all’approccio con l’arte come decoratrice fino alla maturazione dell’idea di pittura intesa come <<un desiderio interiore di giustizia, verità, amore e ricerca di Dio>>. Alessandra Primicerio, critico d’arte, che ha messo in evidenza le ‘tematiche’ dipinte dall’artista tra cui i fiori, sempre diversi, come il papavero simbolo della passione di Cristo o la rosa associata alla Madonna; e che ha spiegato come la sensibilità e l’animo delicato di Maria Antonietta la portino a concepire l’arte come mezzo attraverso cui <<trasmettere un messaggio allo spettatore. L’arte deve saper smuovere le coscienze>>. Un messaggio come quello contenuto nel dipinto intitolato “Farfalla nel girasole”. La farfalla – spiega il critico – nell’iconografia cristiana rappresenta la metafora di Cristo: Cristo muore e risorge come la farfalla, c’è un’evoluzione da bruco a pupa e poi a farfalla, quindi si tratta del passaggio dalla morte ad una nuova dimensione di vita. Farfalla che nel dipinto appare venir fuori dal girasole come da una bocca: è il soffio vitale - spiega ancora Primicerio – che esce dal corpo. Messaggi affidati all’arte di cui la stessa pittrice parla: <<piccoli messaggi di positività in un mondo al contrario, messaggi da condividere con le persone che percepiscono ancora “la farfalla” cioè la possibilità di un’evoluzione, di un cambiamento in positivo>>. E ancora Leopoldo Conforti, Presidente dell’Accademia “di’ i pignatari 1427”, che spiega come la cultura non sia solo pittura, bensì gioielli e liuti. All’interno di questo evento hanno trovato spazio, infatti, altre forme d’arte come la gioielleria con l’esposizione delle creazioni di Nadia La Cava, e la liuteria del maestro e pittore Alessandro Carpino che opera in Corso Telesio in una bottega ereditata dal padre. Ospite d’onore il celebre poeta Ciccio De rose che ha letto alcune delle sue poesie tra cui “Rinninella” e a “A cunnanna”. Hanno deliziato gli astanti le note di Annamaria Noto e la voce di Caterina Di Leone.

Mariateresa Monetti