La disperazione della Grecia e i media europei in vergognoso silenzio

di Angelo Zotta

 

Nel bel mezzo della campagna elettorale, si sa, meglio tener fuori argomenti che potrebbero creare problemi e ripensamenti nell’elettorato. E così, in totale silenzio, la Grecia vive i suoi giorni più cupi di questo ennesimo capitolo dell’eurotragedia. Non vi sono giornali italiani che si occupino della questione, nemmeno trasmissioni a farne accenni. Ora, tolta la doverosa cronaca per le dimissioni del Papa, mi verrebbe da obiettare che sarebbe il caso di porre in risalto la situazione disperata che la Grecia sta vivendo nelle ultime settimane, piuttosto che dividersi sull’utilizzo politico e strumentale di Sanremo.

 

Un velo di censura si è posato sull’attuale situazione greca, sia per volontà di un'Unione Europea timorosa di un effetto – domino per emulazione e presa di coscienza di questa Europa distorta, oramai evidente a molti, sia da noi in Italia, affinché i cittadini non infastidiscano la campagna elettorale dei nostri avvoltoi acchiappa – voti con dubbi leciti e domande scomode. Che non vi venga in mente di mettere in discussione l’Unione Europea ed il suo operato! Che non si vada a dire in giro che l’Europa è ingiusta, truffaldina, menzognera! Populisti! Siete tutti populisti e demagoghi! Finirete al rogo, maledetti blasfemi! Laddove l’Europa continentale pare totalmente all’oscuro di tutto (eccezion fatta per i paesi scandinavi), il resto del mondo è in apprensione. Dal Sudamerica all’Australia, dal Canada al Sudafrica, numerosi reporter stanno documentando l’accaduto ed informando il mondo intero. Quanto falsa, meschina, ipocrita è la nostra “libera” informazione.!

 

Ma allora, cosa sta realmente accadendo in Grecia? Le notizie ci giungono via web. La gente comune assalta i supermercati in preda a rabbia, fame, disperazione, con la complicità di commessi e cassieri. 150 imprenditori agricoli si sono opposti all’ordine dell’Unione Europea di distruggere tonnellate di derrate alimentari per calmierare i prezzi, decidendo invece di caricare i raccolti su camion e distribuirli nelle piazze greche gratuitamente alla cittadinanza. Cosa analoga è stata fatta da 200 produttori caseari, che, indebitate le loro aziende, sono stati costretti a cederle alla multinazionale tedesca Muller per pochi spiccioli, restandovi all’interno ma soltanto da dipendenti. La produzione settimanale di yogurt, anziché prendere la via del porto del Pireo per imbarcarsi verso i mercati continentali, è stata distribuita gratuitamente a scuole ed ospedali. Stanchi delle inutili ed inascoltate proteste di piazza, i greci stanno assaltando le banche (aumento del 600% del numero di rapine solo nelle ultime settimane). Il governo greco ha aumentato di oltre il 50% le tasse sul gasolio per riscaldamento domestico. Risultato: -75% di consumi da riscaldamento. I greci stanno letteralmente disboscando intere colline per utilizzarne la legna per stufe e camini. Disoccupazione complessiva al 26% e disoccupazione giovanile oltre il 55%. Per i rifornimenti alimentari sono molti i greci che oramai si affidano al mercato nero. Sono piombati indietro di 70 anni!

 

La sezione europea di Amnesty International ha inviato i suoi ispettori in Grecia per verificare la fondatezza e quantificare la gravità degli eventi. Il loro rapporto parla di una situazione del tutto fuori controllo. Uno stato di anarchia che vede opporsi cittadini affamati alle forze dell’ordine, che a più riprese si sono macchiati di gravi reati ed abuso di potere. Alcuni giovani facenti parte di gruppi anarchici sarebbero stati seviziati e torturati una volta posti in stato di arresto. Amnesty International ha denunciato la Polizia locale, il Ministero degli Interni greco e l’intero Governo in Commissione Diritti e Giustizia dell’Unione Europea a Bruxelles, chiedendo pronto intervento atto a scongiurare l’ulteriore aggravarsi della situazione.

 

Bill Frezza, giornalista dell’Huffinghton Post in un suo recente articolo mette in allerta tutti coloro i quali pensino, in maniera superficiale, che l’attuale crisi greca oramai al di fuori di ogni controllo possa concludersi per vie pacifiche. Frezza, sulla base di dati reali riscontrabili e su precedenti storici che dovrebbero averci insegnato qualcosa, ci avverte sulla possibilità che la situazione greca possa deteriorare a tal punto da trascinare l’Europa in un nuovo conflitto continentale.

 

Una Europa miope ad oltranza non potrà che aggravare la situazione. I malumori antigermanici (ed euroscettici in generale) sono sempre più presenti, dilaganti, giustificati tra la popolazione greca. Il rigetto all’Europa dei banchieri, della finanza speculativa, delle lobby e della massoneria emerge con chiara evidenza, laddove gli europei chiedono a gran voce che se Europa dev’essere, che sia soltanto l’Europa dei Popoli, della solidarietà, del rispetto reciproco (mentre invece siamo PIIGS). Questo implica l’interesse, e non il disinteresse, verso il vicino di casa in difficoltà.

 

Mi chiedo, infine, se questo silenzio un giorno riuscirà ad essere assorbito dalle coscienze di tutti coloro che avrebbero dovuto informare ma, per svariati motivi, decisero di non farlo. Mi appello a tutti i nostri giornalisti e persone di buona fede affinché possano dare ascolto alle loro coscienze e cominciare a denunciare tutte queste euro – ingiustizie taciute, mettendo da parte denaro e posizioni di potere con cui è stata comprata la loro onestà intellettuale e la loro etica professionale.

14 febbraio 2013

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