Lettera Aperta

di Rino Martinez

 

5 Marzo 2010

 

Qual è il futuro che vogliamo?

”i sordi presto sapranno ascoltare”

 

 

 

Capita anche a me di fare zapping col telecomando ma questi programmi non li preferisco e semmai li reputo fortemente diseducativi, ma visto che siamo figli del libero mercato (usato in modo selvaggio e non in modo razionale), siamo, ahimé, costretti a subirli nei palinsesti sia delle tv pubbliche che private... Il signor Busi Aldo è noto per il suo “candido pensiero pedofilo”, basta leggere qualcosa che lo riguarda su facebook o google etc... Ritengo che le nuove generazioni debbano avere la possibilità di non essere normalizzati attraverso questi pensieri unici! Il lavoro che, personalmente porto avanti sui diritti umani, punta essenzialmente a "fare conoscere le verità sulle realtà del mondo dimenticato ed essere nel contempo sano riferimento educativo e formativo per i giovani e non solo". 

 

Il lavoro missionario che realizziamo con "Ali per Volare Onlus", risulta essere piuttosto scomodo a tante realtà che dimostrano di avere la forza di mettere il bavaglio alle nostre voci e di chiudere le finestre sulle realtà drammatiche di certe parti del mondo dove alcuni popoli come i pigmei e bantous rischiano l'estinzione "leggi il reportage documentario e Libro <<Sud Chiama Sud>> e ti farai una chiara e libera idea sul perché si nascondono certe verità compreso le voci dei suoi testimonial diretti. 

 

Le TV non concedono spazio a quanti propongono di realizzare progetti e modelli positivi e a pagarne le conseguenze é questa straordinaria missione verità, realizzata in Congo, che non trova interlocutori istituzionali capaci di valorizzare l'umile lavoro del fare con spirito missionario e con lo scopo di agire sulle coscienze di tanti e soprattutto dei giovani. Lo spazio televisivo è concentrato, certamente su alcuni programmi molto validi, ma una grossa fetta apre le sue finestre esclusivamente a favore dei cosiddetti “Cattivi Maestri” su temi legati a -gossip, storie di vita privata, argomenti legati alle violenze di ogni genere che inducono alla curiosità morbosa dell’utente o a generare, sui giovani, spirito di emulazione sui comportamenti e scelte di vita che portano al fallimento dell'esistenza perché mancano veri punti di riferimento capaci di offrire un significativo appoggio al reale senso della vita, che non c'é, perché siamo ostaggio di chi indica irresponsabilmente con arroganza la strada della normalizzazione per trarre vantaggi personali da un mercato selvaggio che per l'audience sacrifica il presente e il futuro delle nuove generazioni.

 

In tutta questa incredibile degenerazione c'é da constatare la caduta libera della politica italiana che ha generato dentro di se un male dal quale è fondamentale scrollarsi per ritornare ad essere parte nobile di una nazione come la nostra, che merita certamente cure migliori, per determinare una immagine dell'Italia diversa, opposta al modello contemporaneo, un'Italia che ha bisogno dei suoi uomini migliori, e ce ne sono, che sappiano dare risposte alle legittime attese dei cittadini offesi dall'essere rappresentati da “figure gossip pare e talvolta inadeguate”. Abbiamo più che mai bisogno di esseri degni di un ruolo istituzionale di assoluto valore al servizio del cittadino e non faccio distinzione di colore o appartenenza politica perché è sotto gli occhi di tutti il diffuso malcostume e malessere di certa casta che usa strumenti di democrazia nei vari comparti per garantire i propri esclusivi diritti, calpestando i diritti inalienabili dei cittadini che hanno bisogno della politica - quella vera, fatta di uomini giusti, capaci e concreti.

 

Il Busi Aldo, l'ho scelto come elemento di provocazione per dare l'esatta dimensione di chi siamo oggi e dove rischiamo di traghettare domani. Busi, personaggio arrogante e amorale, rappresentativo e ironico di una Italia sorniona e distratta che dimentica  le sue radici giudaico cristiane ed offre, a lui, su un piatto d’argento l’ambito proscenio di una Tv dai grandi ascolti che accoglie nelle sue fila chi promuove “la pedofilia dolce e buona” tutto ciò è inaccettabile e dobbiamo necessariamente far valere, con serenità, le nostre significative ragioni, rispetto a chi,  con fare selvaggio, non ha a cuore il futuro dei bambini e dei suoi cittadini, di un'Italia che ha scordato di essersi rimessa in piedi e con orgoglio dalla distruzione della seconda guerra mondiale, tanto da divenire, pur non avendo materie prime, una potenza economica mondiale scaturita dalle macerie e da quella forza che accumunava uomini, donne e bambini, vittime di una tragedia immane che ha visto le famiglie rimboccarsi le maniche ed insieme ricucire le ferite, affiancati da uomini veri e capaci di ricostruire con fatica e grande senso di giustizia l'identità di una nazione bella, solidale e unita, fortemente unita nei valori assoluti della vita, nel rispetto dell'altro, che il neorealismo ci ha tramandato attraverso la sua coerente filmografia, così come il teatro di Edoardo De Filippo, per fare un solo nome di straordinario prestigio.

 

Al contrario, il Busi Aldo, per le sue esternazioni farneticanti e il suo deplorevole dichiarato rapporto ideale con la vita,  può definirsi "padre mediatico del pensiero pedofilo" – vedi intervista con il “Costanzo Show”(http://www.youtube.com/watch?v=QEWc61Iv_Pg), eccolo lì, con la sua spiccata e docile ironia, con la sua smaccata simpatia ipocrita a dare lezione di vita agli italiani che sono appassionati dell’Isola dei famosi, del grande fratello e di questi “format mediatici” dove le parolacce, le perversioni, le lacrime di coccodrillo, le violenze gratuite, le bastonate vere sono ormai il pane quotidiano per la grossa fetta di fruitori della TV che hanno la sola colpa di appassionarsi a ciò che ti viene propinato sistematicamente ad arte, quell’arte subliminale capace indubbiamente di incidere sui sentimenti della gente, di  commuovere, far condividere e perché no, fare amare tutto ciò che, nel più dei casi, è finto, deprimente, irrazionale, irreale, falso e disgustoso - un mondo che fa tendenza al punto tale che se ti confronti col vivere quotidiano, ti accorgi che tutto quello che ti sta attorno veramente è quasi irreale, virtuale, non ti appartiene, in questo mondo dove ti sembra normale vedere il pestaggio di una ragazza o di un Clochard che avviene sotto i tuoi occhi…e tu, sei lì presente e non fai niente per aiutarla/o, per dissuadere la figura violenta a non inveire, anzi guardi a distanza ravvicinata questa scena come fosse uno spettacolo, un film e senti il loro ansimante respiro, osservi quasi con compiacimento l’accaduto mentre sull’asfalto giace una persona morente; molti di noi, oggi, sono fatti così e tutto ciò è molto triste.

 

Questo è frutto di un sistema fatto di modelli che applicati al vivere sociale e civile dimostrano una mancanza totale di regole, di rispetto, di valori, di giustizia e sentimenti.

C'’è tanto da dire e da fare - la televisione come internet e  la politica, ha la sua grande fetta di responsabilità sulla formazione dei fruitori, degli utenti, molti dei quali giovani, forse fin troppo giovani e mal tutelati e chissà perché nessuno batte ciglio per offrire un’alternativa altrettanto valida, persuasiva, forte, educativa, convincente e perché no "giusta e possibile!". La Tv e la Politica, scelgono, addirittura, modelli negativi i cosiddetti “Cattivi Maestri”, individuati come testimonial  di campagne di sensibilizzazione “Anti” per aiutare i giovani a dire no alla droga, all’alcol, al bullismo e ai tanti fenomeni che rischiano di bruciare sul nascere i sogni e la vita di troppi ragazzi/e che meritano altro.

 

Non ho nulla contro di loro, anzi umanamente mi sento molto vicino a questi drammi perché anch’io ho avuto una vita difficile e molti di questi ragazzi, in Sicilia, li ho aiutati a superare questa terribile crisi esistenziale mostrando loro un modello che gratificasse la voglia di futuro nel sentirsi utile all’altro a chi è più debole, misero e dimenticato. Molti di questi ragazzi/e, sono oggetto di attenzioni brutali, vittime di gente senza scrupoli, mafiosi  e  loschi figuri, cattivi esempi e gente di malaffare che ha aggravato  la prospettiva di una esistenza felice. Sono anche loro, i nostri ragazzi,  vittime di questo sistema che domina soprattutto il mondo giovanile, affascinato da un linguaggio trasgressivo e da obiettivi, molto spesso, effimeri dove il prezzo da pagare è altissimo, perché la contropartita è una scelta di vita  con i suoi contraltari e disvalori che conducono a gesti ed esperienze che rischiano di segnare l’esistenza fatta di brutte pagine da dimenticare… se ne hai il tempo.

 

Oggi è di moda il pensiero trasgressivo assoluto e se la tua proposta non fa audience e quindi non determina movimento di soldi…sei decisamente fuori. La vita è oramai figlia del “marketing è uno spot, un casting per i sogni di tutti indistintamente, da cogliere al volo “carpe diem” spesso senza neanche un briciolo di preparazione, si perché mentre ce n’è uno che ce la fa, i sogni di milioni di tanti giovani che credono in queste strutture si spezzano  e senza un’adeguata corazza corrono veloci a piangere, urlare disincantati con in mano l’alcol, una dose, una macchina lanciata a velocità perché ti senti il mondo crollare addosso. <<Non sto raccontando una storia frutto di un film drammatico, questa è la rappresentazione reale di ciò che oggi è la vita; un mondo che rischia di produrre mostri “ma tanto, chi se ne frega, l’importante è fare audience = denaro… questi non sono i miei figli, i miei fratelli… di loro non m’importa, questa è carne da macello!>>. E intanto il mondo va a rotoli e noi non ce ne accorgiamo, perché andiamo di fretta e se qualcuno ti passa accanto perché ha fame, tu non gli dai ascolto, perché gli hanno insegnato che molto probabilmente è un delinquente e se poi è un extracomunitario, peggio ancora – lui non ha diritti”.

 

Fermiamoci un attimo a riflettere, tutti insieme, per una sana e fruttuosa autocritica e penso che sia necessario, anzi fondamentale farlo e non con il fare delle emergenze che rischia di produrre azioni inconcludenti e per niente edificanti ma è necessario individuare collettivamente idee chiare e nel rispetto dei diversi modelli, libertà di pensiero e di espressione ma con la chiara ed inequivocabile possibilità di scegliere in libertà, indirizzi e programmi formativi, educativi e di sviluppo civico, morale, sociale e produttivo, lontano da questi modelli ibridi che stanno inghiottendo voracemente le civiltà. 

Lancio una provocazione: “facciamo tutti un passo indietro torniamo ai nostri padri, ai nostri nonni per guardare in faccia e avanti il futuro con i vantaggi della tecnologia ma con ritmi un poco più lenti,  risparmiando il tempo per creare condizioni migliori per tutti, dove l’essenzialità è la strada giusta  per garantire la qualità della vita per l’umanità intera. Per fare ciò, bisogna mettere al centro la dignità umana e la qualità della vita

 

Questa folle corsa a tratti giusta e significativa ci ha fatto dimenticare il rispetto del valore umano, della persona, dei diritti e doveri, siamo fagocitati da una sfida  che ci proietta verso un mondo che non da valore al passato, alla storia, alle identità culturali. Dobbiamo fermarci e riflettere perché tutte le strutture sociali di questo tempo sono in crisi, contaminate e contagiate da un male oscuro dettato dall’egoismo, dall’indifferenza, dall’egocentrismo e soprattutto dall’incapacità di rispettare la persona e permettetemi di dire dall’essere in moltissimi casi, noi stessi, indegni della Parola di DIO...

 

Non ci vuole molto a riprendere con speranza un cammino più umano, basta mettere al centro quella sensibilità che è nascosta in ciascuno di noi e la voglia di spendere la vita per il bene autentico della società e della propria famiglia.

 

Ricominciamo dai Bambini, a rispettare la loro innocenza ed il loro presente per donare futuro; per affermare il più possibile modelli di riferimento non violenti e costruttivi per offrire a questa società decadente un volto più umano dove i sentimenti e le regole basate sul rispetto dei diritti per tutti, siano al centro di un sano dibattito culturale ed umano; dove la libertà è nel rispetto reciproco delle condizioni umane e nella crescita civile e sociale di ogni cittadino e per me che credo in Dio è nel rispetto del valore etico ed interreligioso, delle identità culturali ed aggiungo nel rispetto dei miseri, dimenticati e affamati che chiedono giustizia…

Sono fiducioso – “i sordi, presto sapranno ascoltare”

 

Rino Martinez

(Cantautore – Missionario)

Fondatore – Presidente Associazione Onlus  “Ali per Volare”

info@rinomartinez.com

www.rinomartinez.com

Beh, cosa si può aggiungere a tale lucidità di pensiero, chiarezza d’intenti e purezza d’animo, davvero nulla se non piena condivisione, ed io personalmente condivido pienamente tutto e auguro al caro Martinez di trovare, da ora in poi, una strada tutta battuta e gli aiuti che gli sono necessari per realizzare quelli che, non sono i suoi progetti, ma quelli che Dio gli ha messo con tanto fervore nel cuore. Buona missione Amico e fratello in Cristo!

                                     

Maria Antonietta (libera cittadina, autrice di questo sito web)

 

P.S. Se ognuno di noi facesse la sua piccola parte non ci sarebbero più milioni di persone nella sofferenza, tutto dipende da ogni singolo uomo e da come vive la  vita dall'inizio della sua giornata... siamo in pace con noi stessi veramente? Facciamo tutto il necessario per non avvantaggiare noi stessi a danno degli altri? Ogni nostra singola decisione , che apparentemente (e solo apparentemente) riguarda noi coinvolge necessariamente il contesto in cui operiamo, siamo autentici ... e senza paure facciamo valere, rispettando l'altro, il nostro pensiero o codardamente ci sottomettiamo al pensiero altrui per non avere scontri? Analizziamoci e riflettiamo, perchè anche da questo parte il pensiero positivo seguito dalle azioni positive!


   

condividi su: